Raccomandazione sull’Uso di Metodi Alternativi a ISO 24444:2019 per la Determinazione dell’SPF

Tradizionalmente, il valore del fattore di protezione solare (SPF) viene determinato tramite test in vivo su volontari umani secondo lo standard ISO 24444:2019.

Tuttavia, su incoraggiamento della Commissione Europea (Raccomandazione 2006/647/EC), il settore ha investito per sviluppare metodi alternativi non invasivi, tra cui il metodo in vitro “Double Plate” (ISO 23675:2024) e l’HDRS – Hybrid Diffuse Reflectance Spectroscopy (ISO 23698:2024).

Questi due metodi sono stati validati in confronto al metodo in vivo attraverso studi approfonditi e multi-stakeholder (ALT-SPF), dimostrando una buona correlazione statistica. Ora sono riconosciuti come standard internazionali ISO.

Cosmetics Europe raccomanda quindi di iniziare a utilizzare questi nuovi metodi alternativi, laddove possibile, al posto del metodo in vivo, sottolineando l’importanza di un’adeguata formazione per garantire un uso corretto.

Validità dei Valori SPF e Gestione di Eventuali Retest

I valori SPF determinati secondo il metodo in vivo ISO 24444:2019 restano validi e conformi alla normativa, anche se oggi esistono metodi alternativi. Non è richiesto il retest dei prodotti già in commercio. Tuttavia, per i nuovi prodotti, si prevede un uso preferenziale dei metodi alternativi ISO 23675:2024 (Double Plate) e ISO 23698:2024 (HDRS).

Poiché il test SPF presenta una variabilità intrinseca, è possibile che un retest da parte di terzi – anche con lo stesso metodo – dia risultati diversi. I produttori devono perciò conservare un dossier documentato a supporto dell’SPF indicato in etichetta.

In caso di discrepanze nei risultati tra test originali e retest da parte di terzi, Cosmetics Europe raccomanda il seguente approccio:
Scenario 1: Il retest non mostra discrepanze significative → Nessuna azione necessaria.
Scenario 2: Il retest mostra un valore SPF significativamente più basso → eseguire un re-test con il metodo originale in un laboratorio diverso da quello del retest; Se non emergono discrepanze → Nessuna ulteriore azione.

Raccomandazioni generali:

  • Collaborare con laboratori competenti ed esperti nel metodo usato.
  • Assicurarsi che il laboratorio garantisca tracciabilità e possa fornire motivazioni scientifiche in caso di anomalie.
  • Evitare bias: non fornire i risultati del test originale al laboratorio incaricato del retest.
  • Lo stesso approccio va seguito anche per la valutazione del UVAPF quando viene misurato con metodi alternativi anziché con ISO 24443:2021 o ISO 24442:2022.