SCCS/1664/24: Preliminary Opinion open for comments on Triphenyl phosphate (CAS No. 204-112-2, EC No. 115-86-6) – deadline for comments: 2 June 2024

Il Comitato Scientifico SCCS ha pubblicato, il 4 aprile 2024, un parere preliminare in merito alla sicurezza di impiego nei prodotti cosmetici del Triphenyl phosphate (CAS No. 204-112-2, EC No. 115-86-6), un composto organofosfato.

Il Triphenyl phosphate (CAS No. 204-112-2, EC No. 115-86-6) è un ingrediente cosmetico incluso nel CosIng con la funzione riportata di ‘plastificante’, in quanto utilizzato per ammorbidire o rendere elastici vari polimeri sintetici che altrimenti non potrebbe essere facilmente deformati, trasformati o elaborati. Viene utilizzato nei prodotti per unghie, inclusi smalti, smalti o preparati per manicure, ma ha anche funzioni aggiuntive come ritardante di fiamma e plastificante in vari materiali industriali e di consumo.

Attualmente, non è regolamentato dal Regolamento Cosmetico (CE) n. 1223/2009 ma SCCS è stato chiamato dalla Commissione EU ad esprimere una propria opinione in quanto vi sono preoccupazioni relative alle potenziali proprietà di interferenza endocrina dell’ingrediente*.

*Ricordiamo che nel 2019 è stato stilato un elenco prioritario di 28 potenziali ED (interferenti endocrini) nei cosmetici. La Commissione ha invitato a presentare dati nel 2019 per 14 sostanze (gruppo A) e un secondo invito nel 2021 per 10 sostanze (gruppo B) in preparazione del progetto valutazione della sicurezza di queste sostanze. Triphenyl phosphate è appunto una delle sostanze per le quali è stata effettuata la richiesta di dati.

Durante la richiesta di dati, le parti interessate hanno presentato prove scientifiche per dimostrare la sicurezza del Triphenyl phosphate come plastificante nei prodotti per unghie.

SCCS ha scritto che sulla base delle informazioni attualmente disponibili, non è possibile trarre conclusioni sulla sicurezza del Triphenyl phosphate perché il potenziale di genotossicità non può essere escluso e non si può individuare la sicurezza d’uso al 5% come concentrazione massima o proporre altre %.

Secondo SCCS, dopo l’analisi dei dati disponibili, il Triphenyl phosphate ha dimostrato di non indurre mutazioni genetiche. Tuttavia, l’evidenza della mancanza di induzione del danno cromosomico è discutibile e dati recenti sollevano preoccupazioni sulla clastogenicità del Triphenyl phosphate in vitro. Pertanto, sulla base delle informazioni disponibili, non è possibile escludere problemi di genotossicità.

I test relativi all’attività di eventuale interferenza endocrina del Triphenyl phosphate hanno fornito dati contrastanti. Nei test in vitro di livello 2 è stata osservata una certa attività estrogenica. Inoltre, tale studio ha dimostrato una stimolazione della secrezione di progesterone. Gli studi presentati non indicano un potenziale androgenico. Sebbene uno studio in vivo a breve termine sui topi abbia rilevato una diminuzione del livello sierico di testosterone, da tale studio non è possibile dedurre se ciò possa essere attribuito ad un effetto antiandrogeno. Non sono stati presentati studi in vivo di livello 3. Negli studi in vivo di livello 4 non sono stati osservati effetti estrogenici. Sono inoltre stati forniti studi tratti dalla letteratura contenenti informazioni sulla presenza o assenza di attività endocrina del Triphenyl phosphate negli esseri umani. Poiché gli studi si basano sui metaboliti urinari, che possono anche avere origine dall’esposizione ad altri organofosfati, non possono essere utilizzati per la valutazione del rischio nella opinion SCCS.

I mandati del SCCS non affrontano gli aspetti ambientali. Pertanto, questa valutazione non ha riguardato la sicurezza del Triphenyl phosphate per l’ambiente.