TTC – soglia di poreoccupazione tossicologica

Un approccio pragmatico per la valutazione della sicurezza di alcuni ingredienti cosmetici per i quali non è possibile definire un POD a causa della carenza di fonti tossicologiche attendibili:

entriamo nel dettaglio del TTC nel contesto della nuova revisione (XII) dell’SCCS.

L’impiego del TTC nella valutazione del rischio degli ingredienti cosmetici è stato introdotto dall’SCCS (SCCP/1171/08)  con lo scopo di individuare dei valori soglia per l’esposizione umana alle sostanze chimiche, al di sotto del quale il rischio di effetti sistemici avversi per la salute umana è molto basso.

Diverse organizzazioni, tra le quali WGO IPCS, EFSA, SCHER, HEALT CANADA, hanno analizzato l’approccio TTC concludendo che non può essere applicato alle seguenti categorie di sostanze chimiche: sostanze altamente cancerogene, sostanze chimiche inorganiche, metalli e organometallici, proteine, steroidi, sostanze chimiche note o sospette per potenziale di bioaccumulo, nanomateriali, sostanze radioattive e miscele di sostanze chimiche aventi una struttura chimica non nota.. La lista di queste sostanze può essere consultata nella SCCP/1171/08.

Questo tipo di approccio è stato impiegato nei contesti regolatori per le sostanze che migrano dal materiale a contatto con gli alimenti ; fragranze, aromi, costituenti genotossici nelle preparazioni erboristiche e per i metaboliti dei pesticidi nelle acque sotterranee.

E’ importante sottolineare che l’approccio del TTC per le sostanze chimiche che richiedono, in accordo agli allegati del regolamento 1223/2009, specifici requisiti per l’approvazione regolatoria non è attualmente accettabile come unica alternativa ad una valutazione chimica specifica. In caso di utilizzo del TTC questo deve essere supportato da altre linee di evidenza e giudizio esperto.

Qaundo e come si può applicare il metodo TTC?

Il TTC pone attenzione alle sostanze chimiche presenti in quantità molto basse , con struttura chimica e dati relativi all’esposizione nota, ma per i quali non sono disponibili dati relativi alla tossicità

Alla base del TTC esiste un algoritmo creato da Cramer nel 1978 che classifica le sostanze chimiche in 3 classi a seconda della loro struttura chimica.

CLASSE I= basso rischio
CLASSE II=rischio medio
CLASSE III= rischio elevato

Poichè per la classe II non esiste un valido supporto da parte dei database, le sostanze appartenenti a questo gruppo devono essere considerate come le sostanze facenti parte della classe CRAMER III.

L’algoritmo di Cramer prende in considerazione gli effetti sistemici , in seguito ad esposizione per via orale, provenienti da due database (CPD: dati da sperimentazione animale sulla carcinogeneticità con oltre 3500 esperimenti /MUNRO: contenente informazioni tossicologiche differenti dalla carcinogeneticità su 613 sostanze chimiche)

Nella tabella sottostante sono riportate le soglie da considerare per l’applicazione del TTC in ambito cosmetico (i valori in grassetto sono quelli raccomandati dall’SCCS).

L’approccio TTC è utile per giustificare la sicurezza delle impurezze dei prodotti cosmetici e, in quanto tali,  presenti in concentrazioni molto basse. Il TTC non è invece applicabile alle sostanze regolamentate dal Regolamento 1223/2009.

iTTC (Internal TTC)

La valutazione del rischio degli ingredienti cosmetici dovrebbe essere idealmente basata su dosi interne; le soglie TTC sono invece valori basati su dosi esterne riferite all’esposizione sistemica orale. Per questo motivo SCCS suggerisce di definire un fattore di adeguamento che prenda in considerazione l’assorbimento dermico e orale. Numerosi studi sono in corso per la definizione di valori iTTC affidabili da poter impiegare per la valutazione della sicurezza dell’esposizione umana.

Mentre questi studi sono in corso, utilizzando prevalentemente metodiche in silico, SCCS propone di considerare un iTTC provvisorio conservativo di concentrazione plasmatica di  1 uM per le sostanze chimiche presenti nei prodotti di consumo. Questo valore conservativo proviene dall’esperienza del  settore farmaceutico e dall’analisi dei dati tossicologiuci (ToxCast).